In questi giorni c'è stato un forte scontro tra Famiglia Cristiana e governo. Scontro che dimostra quanto forte sia stato lo slittamento a destra subito dall'intero Paese da quando Berlusconi, col suo strapotere mediatico, è entrato in politica. Il settimanale cattolico ha criticato l'impiego dell'esercito nelle città e la decisione di prendere le impronte digitali ai bambini rom, accusando il governo e la destra in generale, di stare ricreando, sotto mentite spoglie, il fascismo (cosa di cui più di qualcuno, compreso il sottoscritto, si era già accorto da un pezzo). Il governo ha allora risposto accusando Famiglia Cristiana di essere un giornale cattocomunista (accusa respinta dal quotidiano). Dopo questo scambio di accuse, in una conferenza stampa, le autorità religiose si sono affrettate ad affermare che Famiglia Cristiana non rappresenta la linea del Vaticano né quella della CEI. Come è naturale, infatti, appena arriva un attacco contro le manovre criminose della borghesia e dei capitalisti, e, quindi, contro la borghesia ed i capitalisti stessi, la Chiesa ne prende immediatamente le distanze, dimostrando il proprio indissolubile legame con coloro che, invece, dovrebbe combattere: gli sfruttatari ed oppressori capitalisti.
[Modificato da Costantini. 16/08/2008 10:41]